DIAMANTE MANDARINO



In questa pagina troverete le informazioni essenziali per allevare e apprezzare questo simpaticissimo esotico, una sorta di Bignami del Diamante Mandarino. Per chi volesse maggiori informazioni, però, consiglio la visione del sito ufficiale dell'allevamento:



N.B.: i numerosi link presenti nel testo seguente fanno proprio riferimento alle pagine specifiche del sito ufficiale. Visitatele numerosi!

      IL DIAMANTE MANDARINO

    Il Diamante Mandarino (o Diamantino, erroneamente detto anche Bengalino) è un piccolo uccellino esotico, originario del continente australiano. La forma ancestrale di questa specie è caratterizzato da una colorazione grigio-brunastra nella parte superiore del corpo, che lascia il posto a un color crema nella parte inferiore. Sotto l'occhio e lungo la valva inferiore del becco è presente una sottile striscia nera, e pure nera è la coda, con tipici "scacchi" bianchi fortemente contrastanti.

    Il dimorfismo sessuale (insieme delle caratteristiche che consentono di distinguere un soggetto maschio da uno femmina) è estremamente evidente in questa specie. Il maschio presenta tre disegni che nella femmina sono totalmente assenti: una serie di linee nere sul petto (le zebrature); una macchia sub-triangolare arancione su entrambe le guance; e una serie di puntini bianchi su sfondo castano distribuiti lungo due fasce sui fianchi, subito sotto le ali. Alcune mutazioni, oggi molto diffuse, alterano tuttavia queste caratteristiche, per cui possono costituire per i meno esperti un ostacolo all'individuazione dei maschi e delle femmine. Per saperne di più sul dimorfismo sessuale del Diamante Mandarino visita la pagina Riconoscimento sessuale

    Il soggetto ancestrale che abbiamo appena descritto è usualmente assimilato al soggetto Grigio da allevamento. In realtà, un Grigio è assai diverso da un Diamantino selvatico, soprattutto per quanto riguarda l'estensione dei disegni, l'uniformità del colore, la struttura corporea e la taglia. Non è tuttavia scorretto considerare il Grigio come la base, ovvero il soggetto non mutato, che rappresenta, in un certo senso, l'inizio della selezione operata dagli allevatori. Per approfondire in dettaglio le caratteristiche del Diamante Mandarino Grigio visita la pagina Il Soggetto Ancestrale



    I due soggetti grigi di questa fotografia mettono chiaramente in luce quanto la selezione degli allevatori abbia modificato la struttura corporea del Diamante Mandarino


    Il Diamante Mandarino, per la sua estrema semplicità di allevamento, è l’esotico ideale per i principianti; abbinando a questo fatto la presenza di numerose mutazioni che possono essere combinate fra loro creando giochi di colore a volte insospettabili, questa specie si presenta anche come una sfida ideale per chi voglia cimentarsi in un allevamento più spinto verso la selezione e l’incrocio; non va infine dimenticato che, comunque, raggiungere la perfezione degli standard richiesti (almeno in teoria) dalle mostre ornitologiche non è affatto semplice né in questa né in nessuna altra specie di esotico: di conseguenza anche gli allevatori più esperti troveranno pane per i loro denti allevando i simpatici Diamantini.

    Il Diamante Mandarino è un uccellino vivace e robusto, dalle abitudini molto frugali. Si nutre di semi, ma gradisce anche verdura, frutta e piccoli insetti. La miscela per esotici che si può trovare in qualunque negozio rappresenta da sola la base dell’alimentazione; tale miscela deve presentare semi di panico (in quantità maggiore rispetto agli altri tipi di semi), miglio e scagliola. Possono essere presenti anche semi di niger o avena. La miscela di semi deve essere sempre a disposizione degli animali; come tutti gli animali endotermi di piccole dimensioni, infatti, i diamantini presentano un tasso di metabolismo molto elevato, per cui muoiono nel giro di una giornata se mancano di cibo. Si può poi integrare l’alimentazione con semi di lino, ravizzone, camelina sativa, lattuga bianca e nera, cicoria, e altri ancora, a seconda dei gusti dei nostri esemplari, possibilmente forniti in piccole quantità e a parte, quindi non mescolati alla miscela di base. Verdura, frutta e insetti (come Tenebrio molitor, o camola della farina) possono essere forniti senza esagerazione, ma il gradimento varia a seconda delle abitudini dei Diamantini in questione, e anche dei loro gusti. Per completare l’alimentazione basteranno un osso di seppia sempre a disposizione e del gritt, miscelato a carbone vegetale, che permette una migliore digestione del cibo. E infine l’acqua: l’acqua fresca deve essere sempre a disposizione degli uccelli, e può essere mescolata, periodicamente, con vitamine o gocce di limone. Per approfondire l'argomento alimentazione, e per conoscere il regime alimentare utilizzato in allevamento visita le pagine:





    Le spighe di panico, più che arricchire la dieta, movimentano la vita degli uccellini, costituendo un ottimo passatempo ed esercizio di equilibrio

    Il Diamantino si adatta benissimo a vivere in gabbia o in voliera, e convive pacificamente con praticamente qualsiasi altro esotico dalle abitudini simili (Passeri del Giappone, Diamanti di Gould, Diamanti Codalunga e molti altri). Anzi è proprio in voliera che il Diamantino sviluppa il proprio comportamento al massimo delle sue potenzialità. La vita in gabbia, certamente, è meno movimentata, anche per l’inevitabile presenza di un numero minore di individui. L’affiatamento di coppia è certamente maggiore, e spesso lo sono anche i risultati riproduttivi. La gabbia o la voliera devono essere posizionate in un luogo ben illuminato e riparato dalle correnti d’aria e dagli sbalzi termici. I Diamanti Mandarino possono anche stare all’aperto, ovviamente a condizione che d’inverno le gabbie vengano opportunamente riparate dal freddo. Per approfondire l'allevamento dei Diamantini in gabbia e voliera, oltre che per scoprire quali convivenze sono da me state sperimentate, visita le pagine




    Un'immagine di vita in colonia mista

    I Diamanti Mandarino sono uccellini molto robusti e forti, ma come ogni animale possono ammalarsi. A parte situazioni di scarsa igiene (da evitare assolutamente), i principali malanni derivano dagli sbalzi termici. La migliore arma è senza dubbio la prevenzione, tramite un buon isolamento termico del luogo dove stanno gli animali e mediante una costante pulizia non solo delle gabbie e degli oggetti al loro interno (posatoi, nidi, mangiatoie, ecc), ma anche del locale in cui sono tenute le gabbie. I malanni di cui possono soffrire questi animali sono molto vari; solitamente è possibile notarne i sintomi semplicemente osservando i soggetti: occhi chiusi, ali abbassate, piumaggio arruffato, scarso appetito, dimagrimento, feci di colore e consistenza anormale, apatia, sonnolenza sono i segnali d'allarme più comuni. Se non sapete cosa fare rivolgetevi a un veterinario o a un allevatore esperto; l'importante è agire immediatamente, poiché con uccellini così piccoli anche un solo giorno di ritardo può essere fatale. Per approfondire la tematica delle malattie dei Diamantini visita la pagina Allevamento:generalità


    Il Diamante Mandarino è una specie molto prolifica ed adattabile. Le coppie possono essere formate in gabbia oppure in voliera, lasciando ai soggetti la possibilità di scegliersi. Una volta formata la coppia, i due soggetti resteranno insieme fino a quando non saranno separati (dalla morte di uno dei due o dagli spostamenti dell’allevatore), con un legame molto stretto, ma che ammette scappatelle extraconiugali, laddove possibili, per entrambi i partner.
    Spesso i membri della coppia si coccolano a vicenda

    Per ottenere una buona riproduzione è necessario che gli uccelli vivano in condizioni di fotoperioro prolungato, eventualmente artificiale in quei periodi in cui la luce naturale non sia sufficiente. Ogni coppia deve avere a disposizione almeno un nido per esotici, ovvero un nido chiuso, con ingresso sub-circolare; vanno benissimo le cassette in legno o in plastica che si trovano in commercio, oppure (anche se a mio avviso meno pulibili) i nidi di vimini. Il materiale per la costruzione del nido comprende fieno grezzo, juta, cotone, fibre di cocco. La deposizione avviene in maniera regolare e quotidiana, con un numero di uova che va di solito da tre a sei, ma con frequenti covate da otto o più uova. La cova dura circa 15 giorni ed è appannaggio di entrambi i riproduttori. Poiché la coppia inizia a covare dopo la deposizione del terzo uovo, la schiusa non avviene mai in modo sincronizzato, ed è quindi normale avere pulcini di diverse dimensioni nelle prime fasi di crescita. Alla nascita i piccoli sono coperti da un fine piumino grigio biancastro, e sono molto vitali in quanto a richieste di cibo. I genitori, tuttavia, alimentano i pulcini in maniera molto limitata per il primo giorno di vita. In questo periodo è fondamentale integrare l'alimentazione delle coppie con un buon pastoncino umido, possibilmente fatto in casa, che comunque deve essere fornito regolarmente a partire dal momento di formazione delle coppie. La crescita è estremamente veloce: nel giro di una settimana i pulcini sono già tre volte più grandi, e iniziano a comparire le prime penne; il piumaggio si completa intorno a 15-20 giorni e a quel punto i giovani diamantini saranno pronti per l’uscita dal nido. Nel giro di pochi giorni dall’uscita dal nido i giovani saranno capaci di muoversi al pari degli adulti. L’aspetto di un giovane diamantino prevede una forma più corta e tozza dell’adulto, con un piumaggio meno compatto, e una coda molto più corta; il becco, a seconda della varietà, è nero, bruno o rosa; le zampe sono rosa o brunastre, in ogni caso mai arancioni; il colore del piumaggio è quello di base della varietà, ma senza alcun disegno eccetto striscia dell’occhio, striscia del becco e disegno della coda. Gradualmente, abbastanza rapidamente, questo aspetto viene perso durante la muta, con la comparsa dei colori definitivi di tutte le parti del corpo, e con l’acquisizione della taglia e del portamento dell’adulto. Quando si è sicuri che i giovani si alimentino da soli, è possibile (anzi necessario) allontanarli dai genitori. Questi ultimi, con ogni probabilità, ricominceranno presto con una nuova covata, e così via finché non saranno interrotti dall'allevatore o da qualche altra causa. Per approfondire il delicato tema della riproduzione visita la pagina Allevamento: Riproduzione

    Un maschio in cova

     La selezione degli allevatori ha consentito di fissare numerose mutazioni che modificano, soprattutto se combinate fra loro, il colore e i disegni del Diamante Mandarino in modi spesso insospettabili. Si va dai soggetti pezzati a quelli color crema, da quelli coi disegni neri e arancioni invertiti a quelli ciuffati, da quelli con un'accentuata presenza di disegni neri a quelli completamente bianchi. La trasmissione genetica delle più comuni mutazioni è ben nota; molte mutazioni di scarsa diffusione, invece, risultano ancora da analizzare a dovere. Conoscere gli effetti, la tarsmissione genetica, e le possibilità di combinazione delle varie mutazioni è fondamentale per un allevatore; tale conoscenza permette di stabilire gli accoppiamenti calcolando a priori le caratteristiche della prole che nascerà. Per addentrarti nell'affascinante mondo della genetica del Diamante Mandarino (e per cnoscere le principali mutazioni) visita le pagine




     Questi maschi, tutti di varietà diverse, offrono solo un assaggio della notevole quantità di mutazioni (e combinazioni di esse) che si possono ottenere con i Diamanti Mandarino


     Per gli allevatori che selezionano particolari mutazioni, ponendo attenzione a quello che è lo standard stabilito a livello nazionale e internazionale (per la specie, ma anche per le singole mutazioni), potrebbe essere interessante partecipare coi propri soggetti a delle mostre ornitologiche. In tale prospettiva, pertanto, risulta fondamentale una adeguata preparazione dei soggetti all'esposizione. Tale fase ha lo scopo di preparare il soggetto da esporre in modo tale che possa abituarsi a una gabbia di piccole dimensioni (come è quella in cui alloggerà per i giorni della mostra) e possa presentarsi al momento del giudizio nella sua forma migliore, e, in primo luogo, con un piumaggio in condizioni impeccabili. Un adeguato periodo di adattamento dovrebbe essere effettuato anche nel momento del ritorno da una mostra, poiché ogni spostamento rappresenta una fonte di stress per gli animali; inoltre ogni soggetto che entra in allevamento dall'esterno (anche se si tratta di un nostro soggetto che è stato via solo per alcuni giorni) dovrebbe essere considerato come possibile portatore di agenti patogeni, e sottoposto a un periodo di quarantena. Per approfondire questi argomenti visita la pagina Preparazione Espositiva